Feudi di San Gregorio
Il Gruppo
Feudi di San Gregorio è diventata, negli anni, cuore di un gruppo più ampio di cantine, ciascuna dotata di una struttura produttiva autonoma ma accomunate dai medesimi valori: credere nel territorio e nei suoi vitigni autoctoni, produrre vini “contemporanei” di eccellente qualità, porre al centro della dinamica aziendale il cliente e le sue esigenze. Questo viaggio nei territori italiani, fra cantine diverse per dimensioni e storia, è una sfida emozionante che ci vedrà impegnati per i decenni a venire.
Feudi di San Gregorio è oggi il marchio vinicolo simbolo del Sud Italia. Un progetto costantemente focalizzato sulla valorizzazione dei nostri straordinari vitigni autoctoni, materia prima ideale per produrre grandi vini.
DUBL è il Metodo Champenoise che nasce dalla ricchezza dei vitigni autoctoni dell’Irpinia: le escursioni termiche giornaliere, la ventilazione, i suoli e le esposizioni dei vigneti di Greco, Aglianico e Falanghina, permettono alle uve di esprimere tutto il loro potenziale.
Quattro vigne e quattro soci sono le fondamenta del nuovo progetto Tempa di Zoè che coinvolge la cantina campana Feudi di San Gregorio, Francesco Domini, Vincenzo D'Orta e Bruno De Conciliis.
L'obiettivo comune è quello di portare nuova attenzione verso un territorio ad altissima vocazione enoica come il Cilento e di proseguire il percorso iniziato dalla D'Orta – De Conciliis con l'ingresso di Feudi di San Gregorio e Francesco Domini, quest'ultimo molto legato al Cilento, suo territorio di nascita.
Nata nel 1992 Basilisco, grazie all’alta qualità in vigna e in cantina, diventa in pochi anni un vero gioiello del Sud Italia. L’Azienda, a conduzione biologica, è a Barile, cuore storico dell’Aglianico, dove lavorazione e invecchiamento avvengono in grotte scavate nel tufo, usate per la vinificazione sin dal 1400. Il paese, a 600 m di altitudine, è circondato da vigneti immersi nel meraviglioso paesaggio del vulcano Vulture.
Ognissole nasce dal sogno di valorizzare, in un progetto aziendale unico nella regione, i principali vitigni autoctoni della Puglia. Il nome Ognissole è citato in un poema di Leonida da Taranto (III sec. a.C.) che parla di queste terre illuminate da "ogni sole" per gran parte della giornata. Il logo è la reinterpretazione di un dettaglio di un mosaico rinvenuto in una domus costruita tra il III ed il II sec. a. C.
